In un angolo del campo di concentramento, a un passo da dove si innalzavano gli infami forni crematori, nella ruvida superficie di una pietra, qualcuno, chi? aveva inciso con l’aiuto di un coltello forse, o di un chiodo, la più drammatica delle proteste:
“Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia”.
Le rose di Atacama, Luis Sepulveda