Io ti ho offerto il mio corpo come un moto
di gioconda tristezza
come un’acqua serena per andare:
tu mi hai creduto una rupe divina
ma non atta a ancorare la radice …
Io ti ho offerto i miei tralci, la mia voce,
la mia vita feconda
ho domandato che tu mi capissi …
Ma neppure hai cercato di baciarmi
e mi credi una venere delusa.
Fiore di poesia (1951-1997), Alda Merini
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