La loro era una famiglia normale. Tante volte Marcus aveva cercato di dare un senso più esteso a quell’aggettivo. Poteva anche significare un insieme di piccoli sogni e aspettative cementati nel tempo, che costituivano una corazza contro le probabili asperità della vita, ma anche un vero e proprio progetto di felicità. Per alcuni, l’aspirazione più grande era ripetere un’esistenza quieta e senza troppi scossoni, sempre uguale a se stessa. Era la condizione di un tacito patto con il destino, rinnovato ogni giorno.
Il tribunale delle anime, Donato Carrisi