E’ sempre la stessa cosa, diceva Jean, è la storia del bicchiere mezzo vuoto, la personalità che nasce dalla sofferenza. Gli eventi passati l’hanno resa – giustamente – diffidente, magari anche un po’ paranoica: lei, ormai, è fin troppo sospettosa, e a volte attribuisce agli altri intenzioni che non hanno, cerca dappertutto l’errore. Non do’ la colpa a lei: è umano, direi inevitabile, che troppa frustrazione, troppi fastidi, troppe delusioni le facciano vedere suo marito come nemico e i suoi figli come mostri. Provi ad assumere una posizione diversa: li pensi capaci di atti sinceri, capaci di amare.
L’atelier dei miracoli, Valerie Tong Cuong