La vita è come uno spartito complesso, pensò Tsukuru. Piena di semicrome e biscrome, di segni strani, di annotazioni dal significato oscuro. Decifrarla è un’impresa ardua, e anche a saperla leggere correttamente, anche a saperla trasformare nella musica più bella, non è detto che poi la gente la capisca e l’apprezzi nel suo giusto valore. Non è detto che ne riceva felicità. Perché gli esseri umani devono complicarsi la vita fino a questo punto?
L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, Murakami Haruki