Ho sempre creduto alla libertà di Andrè Breton, di scrivere come uno pensa, nell’ordine e disordine in cui uno sente e pensa, alla libertà di seguire sensazioni e correlazioni assurde di eventi e immagini, per affidarsi ai nuovi regni in cui ci conducono. “Il culto del meraviglioso”.
Diario I (1931 – 1934), Anais Nin
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