Un mercante di cammelli viaggia attraverso il deserto del Sahara. Il gruppo monta la tenda per la notte e gli schiavi piantano dei pali nel terreno e ci legano i cammelli. Poi vanno dal padrone e gli dicono: “Ci sono solo diciannove pali e abbiamo venti cammelli. Come facciamo a legare l’ultimo?”. Lui risponde: “I cammelli sono animali stupidi. Fate finta di legarlo e lui starà fermo tutta la notte.” Così fanno e il cammello rimane lì, immobile. Il mattino dopo, smontata la tenda e ripreso il viaggio, gli schiavi si lamentano che tutti i cammelli li seguivano tranne uno. Quello rifiutava di muoversi. Allora il padrone dice: “Vi siete dimenticati di slegarlo.” Quelli esclamano: “Oh si” e fingono di farlo.
Questa è un’immagine della condizione umana. Abbiamo paura di cose che non ci sono. Siamo legati a cose che non esistono. Sono illusioni, menzogne. Sono credenze, non realtà. Soffriamo per delle cose perché ci siamo convinti che la nostra felicità dipende da quelle, ma non è così. Non vogliamo capirlo. Ancora una volta i mistici lo comprendono perché anche loro sono passati attraverso queste esperienze. Si stupiscono che gli esseri umani di ingannino in questo modo.
Messaggio per un pesciolino che ha sempre sete, Anthony De Mello