“Se tu canti un’aria, il mondo saprà tutto di te. Conoscerà i tuoi sogni e i tuoi segreti. I tuoi dolori e i tuoi amori”.
La chiamò Aria.
Romanzo d’esordio della scrittrice iraniana.
Siamo a Teheran, dove la protagonista che dà il nome al romanzo, vive, anzi sopravvive.
Abbandonata in fasce tra i rifiuti da una giovane mamma, Aria verrà accolta dal suo salvatore, Behruz, nella cui casa vivrà alcuni anni. Ma l’amore infinito di questo padre acquisito non basterà a tenere Aria lontana dalla rabbia e cattiveria della moglie di Behruz, Zahra, insensibile e crudele. Maltrattamenti, punizioni crudeli scandiscono le giornate di Aria, allietate solo dall’amichetto Kamran, suo vicino di casa, e dai ritorni a casa diBehruz, che per lavoro è spesso fuori casa.
La storia personale di Aria si intreccia a quella del popolo iraniano, siamo nel pieno della rivoluzione Khomeinista.
Il romanzo tocca tante tematiche: l’abbandono, l’amore, l’odio, la situazione delle donne, i rapporti e contrasti tra islamismo, zoroastriani ed ebraismo e la vicenda storica dell’Iran che personalmente conosco molto poco (colpo di stato contro Mossadeq, le riforme dello scià, la rivoluzione bianca).
Un libro splendido, la vita di Aria è qualcosa di straordinario, la sua vita ti cattura pagina dopo pagina. Questo libro non narra solo la storia di Aria, ma narra la storia di un popolo. Consigliatissimo!
