Madre d’ossa, Ilaria Tuti
Teresa Battaglia ha lasciato il lavoro da commissaria, l’Alzheimer incalza, non è più sempre presente a se stessa. Ma sempre circondata dalla sua fedele squadra, l’ispettore Marini, l’agente Parisi, De Carli, Parri e Alice che, con fare commovente, non l’abbandonano mai.
Sarà Marini a ricevere una telefonata anonima, a precipitarsi in mezzo alle montagne trovando il corpo cadavere di un ragazzo, ma subito dopo accanto a quel corpo inerme si accorgerà che c’è proprio lei, Teresa il suo ex superiore, con le mani e i vestiti sporchi di sangue e lo sguardo smarrito. Il più grosso nemico di Teresa poteva essere solo lei stessa, ricordava.
Da qui si apre il caso, che con il corso delle pagine si ingarbuglia sempre di più con ritrovamenti in ipogei e grotte del territorio friulano, portando alla luce un esercito di morti. La squadra sarà impegnata a risolvere il mistero, questa volta andando contro ogni procedura, coadiuvati non ufficialmente da
Teresa che e’ sempre riuscita a “vedere oltre” e “sentire le esistenze” altrui.
Luoghi storici, storia longobarda, anfratti, ipogei, suggestioni ancestrali, credenze religiose e folclore, temi che si ripetono anche in questo libro come negli altri di Teresa Battaglia. Fantastico il team che ruota attorno a Teresa, non colleghi di lavoro, ma una vera e propria famiglia.
Una narrazione intensa, incalzante e ben scritta.
Coinvolgente, il libro si legge con piacere.